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Un articolo pubblicato sulla rivista Frontiers in Pharmacology descrive l'utilità del composto di origine vegetale cannabidiolo (CBD) nel trattamento dei disturbi cognitivi. È stato riscontrato che il cannabidiolo inibisce la formazione di edemi e la neuroinfiammazione nei topi con lesioni cerebrali traumatiche, regolando la permeabilità della barriera emato-encefalica. Ulteriori studi preclinici hanno anche scoperto che il cannabidiolo agisce come agonista del recettore della serotonina 1A e quindi migliora la trasmissione serotoninergica, portando a un potenziale miglioramento delle condizioni di depressione e ansia.
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